La Formazione ECM e il microlearning

Scopriamo in che modo il microlearning può essere applicato alla formazione continua in medicina (ECM).

La Formazione ECM e il microlearning

Scopriamo in che modo il microlearning può essere applicato alla formazione continua in medicina (ECM).

La formazione continua è un dovere professionale per il personale sanitario. Questa è regolamentata e coordinata da specifici enti nazionali e internazionali. Il formato di questi corsi deve bilanciare la complessità della materia con le esigenze organizzative: questo può lasciare spazio ad alcune lezioni in microlearning.

ECM: la formazione continua in medicina

Medici e personale sanitario sono tenuti alla formazione continua. Questo non solo per motivi di dedizione alla professione: restare aggiornati sulle nuove pubblicazioni mediche come sulle procedure e sulle recenti scoperte è un obbligo deontologico che permette di espletare le proprie mansioni al meglio.

A richiedere che l’aggiornamento professionale sia eseguito periodicamente è anche la normativa di riferimento. Dal 2002, il Programma nazionale di Educazione Continua in Medicina (ECM) impone che il personale sanitario segua dei percorsi di formazione continua periodica, i cui obiettivi formativi pluriennali e le linee guida sono formulate dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC). A questa si affiancano una serie di enti e soggetti terzi che prendono parte alla creazione e alla somministrazione di materiale didattico; questi Provider devono essere accreditati da un’Istituzione pubblica come la CNFC, una Regione o una Provincia Autonoma, secondo delle precise linee guida.  

Quella dell’Educazione Continua in Medicina, è una normativa nazionale che si inserisce in uno standard internazionale, con diretta connessione all’ European Accreditation Council of Continuing Medical Education (EACCME), tramite la partecipazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurgici e degli Odontoiatri (FNOMCeO). L’EACCME ha il compito di valutare i crediti ECM, nella proporzione di un punto per ogni ora di formazione seguita. Questa formazione può avvenire sottoforma di eventi di formazione dal vivo, materiale in eLearning e attività formative, o attività valide per la formazione professionale continua.

L’accreditamento dei Provider

Il Manuale Nazionale di Accreditamento di Eventi ECM definisce i requisiti minimi e standard di accreditamento dei Provider nonché la disciplina generale degli eventi ECM e delle specifiche procedure operative. I requisiti, specificati nell’Allegato A del manuale, riguardano:

  • Le caratteristiche del soggetto richiedente
  • L’organizzazione generale e le risorse
  • La qualità dell’offerta formativa e la gestione del miglioramento della qualità
  • L’assenza del conflitto di interesse

Perché la valutazione complessiva possa essere considerata positiva, è necessario che tutti i requisiti di cui sopra siano soddisfatti secondo i criteri e gli standard indicati. Oltre ai requisiti identificativi, come la denominazione, la comunicazione delle sedi legale e operativa e l’evidenza di esperienze pregresse in ambito didattico e formativo, i candidati Provider devono dimostrare di possedere adeguate strutture logistiche e organizzative per l’erogazione dei contenuti formativi. È da notare che il sistema informatico è una voce importante di queste dotazioni: questo anche perché la formazione può essere erogata in formato eLearning, secondo la modalità di Formazione A Distanza (FAD).

Per valutare la qualità dell’offerta formativa, ai candidati Provider è richiesto di indicare un piano formativo che determini obiettivi, target ed eventi programmati. Devono altresì essere indicate le procedure adottate per progettare il materiale didattico e per la loro erogazione, oltre ai criteri per valutare l’apprendimento e il gradimento da parte dei fruitori e le procedure per l’attribuzione dei crediti ECM. Le valutazioni dovranno confluire in una relazione annuale sull’attività formativa svolta.

I candidati hanno una certa flessibilità in merito alla metodologia formativa che intendono utilizzare. Queste metodologie possono essere:

  • Eventi Residenziali (RES)
  • Formazione Sul Campo (FSC)
  • Formazione A Distanza (FAD)
  • Blended

Gli Eventi Residenziali possono essere tutti quegli incontri che hanno la forma di un convegno medico, come simposi, seminari o workshop, mentre la Formazione Sul Campo riguarda tutte quelle attività che i discenti possono svolgere nelle strutture mediche, come il reparto o la sala operatoria. La Formazione A Distanza è quella che contempla la maggiore flessibilità temporale e spaziale e fa ricorso alla più ampia varietà di risorse tecnologiche. È quella formazione che va sotto il nome di eLearning e che anche nelle professioni sanitarie può apportare il suo contributo sulla fruizione e sull’ubiquità. Un webinar, un e-book, dei file audiovisuali possono essere fruiti in maniera più concorde agli impegni lavorativi: non è necessario spostarsi per frequentare qualche corso in presenza; è possibile – qualora il corso lo preveda - interrompere la sessione per riprenderla in un secondo momento; è possibile confrontare le informazioni ricevute con altre risorse in formato elettronico online o meno. L’opzione Blended prevede una commistione di metodi, a supporto reciproco.

Il dono della sintesi: il microlearning

Una volta stabilito che un corso si possa fornire in formato eLearning, resta da decidere quale struttura questo debba avere. Se cioè debba limitarsi a un’unica lezione che unisca in tempo reale docente e discenti o se più sessioni debbano essere affrontate per esaurire il tema trattato; se sono previste delle domande di riepilogo al termine di ciascuna lezione o se è sufficiente sostenere un questionario a fine corso che spazi su tutti i temi trattati; se sia previsto del materiale di supporto da scaricare o se sono sufficienti le spiegazioni dei docenti.

Queste sono scelte che prevedono la consultazione tra i Subject Matter Expert (SME), gli esperti nella materia da insegnare, i Course Writer (CW), che ha conoscenze sufficienti per preparare il materiale per il corso senza essere un esperto, e gli Instructional Designer (ID), i progettisti incaricati di dare una struttura adeguata al corso. Le decisioni di questi soggetti sono anche prese in funzione del tipo di tecnologia eLearning adottata. Queste scelte devono anche tenere in considerazione che la capacità di attenzione dei frequentanti è una risorsa preziosa e che, per massimizzare l’efficacia, un corso in eLearning non dovrebbe occupare più del tempo necessario: la possibilità di veicolare le informazioni in più formati contemporaneamente – audio e video; docente e slides -, permette quella sintesi altrimenti difficile da ottenere.

Il punto è bilanciare l’economia espositiva con la complessità della materia, compito questo che, in ambito sanitario può risultare più arduo proprio per la complessità dei temi trattati. Il vantaggio è che i soggetti che fruiscono dei corsi sono tendenzialmente dei professionisti con una formazione avanzata, in grado di avere un’idea almeno generica sui contenuti che andranno a fruire, il che lascia spazio ad eventuali sintesi espositive.

Il punto è capire quanto si possano sintetizzare le informazioni. In altri ambiti, i corsi in eLearning possono essere forniti in modalità microlearning. Questa è un’impostazione didattica che si focalizza sulla trasmissione di singole skills per confezionare contenuti di dimensione ridotta e altamente focalizzata. Una lezione in microlearning si esaurisce in un tempo limitato, idealmente inferiore ai dieci minuti ma che può essere anche più breve di cinque, che tratta un singolo aspetto di un tema. La grande forza delle lezioni in microlearning è che possono essere seguite in ogni momento della giornata, senza necessariamente stravolgere la sequenza degli impegni professionali. Questa flessibilità è moltiplicata dalla possibilità di fruizione via smartphone, strumento per il quale il corso deve essere ottimizzato in partenza.

Per loro natura, le lezioni in microlearning devono avere un carattere specifico. È quindi possibile che più nozioni specifiche vengano insegnate in più lezioni in microlearning: ciascuna affronterà alcuni aspetti di una competenza da insegnare. Quanto più prossime agli aspetti pratici, tanto più saranno efficaci. Al contrario, i temi teorici e le premesse alle nozioni o alle procedure potrebbero non adattarsi al meglio a questo formato.

Il microlearning in medicina?

Dopo questa premessa sul microlearning sorge spontaneo domandarsi se l’ambito sanitario si presti a questo genere di formati. Da un lato vi è l’esigenza di ottimizzare la fruizione dei corsi di aggiornamento obbligatori. Tra le varie professioni, non solo quelle sanitarie, vi è la percezione che i corsi di aggiornamento, pur essendo utili per i professionisti non tengono conto delle realtà lavorative, fatte di lunghe ore di straordinari e di difficoltà di pianificazione del tempo libero. L’emergenza pandemica ha fatto capire ai non addetti ai lavori quanto possano essere estenuanti le professioni mediche.

Non mancano anche studi scientifici in materia. Nel paper Microlearning: The Future of Continuing Professional Development/CME gli autori si interrogano sulla compatibilità delle lezioni in microlearning con le professioni sanitarie. Nello studio si sottolineano gli effetti positivi sulla conoscenza e sulla fiducia degli studenti nell'esecuzione delle procedure, nel conservare le conoscenze, nello studiare e nell'impegnarsi nell'apprendimento collaborativo. Tra i formati con un impatto positivo, lo studio cita le registrazioni di conferenze pregresse, che permetterebbero di evitare spostamenti non necessari, e la presentazione di casi interattivi per affinare la capacità di diagnosi e di comunicazione con i pazienti circa le finalità dei trattamenti.

Un altro importante aspetto che emerge dagli studi citati è quello della durata massima. Questo non solo o non tanto ai fini del mantenimento della soglia di attenzione, quanto piuttosto ai benefici sulla capacità decisionale: unità educative inferiori ai sessanta minuti o anche in modalità microlearning permetterebbero ai medici di mantenere un atteggiamento attivo, connesso alla capacità di eseguire diagnosi e di prognosi.

In ambito europeo, l’ European Board for Accreditation of Continuing Education for Health Professionals (EBAC), l’ente di accreditamento degli eventi educativi residenziali, come dei corsi in eLearning, prevede corsi di durate inferiori ai sessanta minuti. Specifiche lezioni orientate alla soluzione dei problemi, come le informazioni per supportare il processo decisionale clinico nell'individuo paziente sono erogate in microlearning, che l’EBAC considera un valido complemento a formati di apprendimento più completi. A questo scopo, l’EBAC distingue tra unità educative brevi, della durata inferiore all’ora, e il vero e proprio materiale in microlearning, più orientato al supporto alle decisioni.


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