Post pandemia: le competenze da sviluppare

La pandemia di COVD-19 ha stravolto il modo di lavorare. Per questo, le aziende spingono sulla formazione per poter ottenere le skill che saranno indispensabili nel futuro.

Post pandemia: le competenze da sviluppare

La pandemia di COVD-19 ha stravolto il modo di lavorare. Per questo, le aziende spingono sulla formazione per poter ottenere le skill che saranno indispensabili nel futuro.

Sicuramente avrai sentito parlare di upskilling e reskilling durante la pandemia di COVID-19. Non si tratta di certo di tematiche nuove, visto che l’esigenza di sviluppare le competenze dei lavoratori è diventata una necessità costante negli ultimi anni.

Eppure, con l’arrivo della pandemia, questa necessità si è fatta più impellente. Gli effetti dall’arrivo del virus e del lockdown, infatti, hanno mostrato l’esigenza di apportare cambiamenti che, a loro volta, hanno bisogno di nuove competenze che consentano ai lavoratori di essere pronti ad affrontare il futuro. Per questo, sia questa necessità pressante, sia l’utilizzo dello smart working che un mondo del lavoro sempre più digitale, danno all’eLearning una opportunità immensa nella corsa alla formazione dei lavoratori.

A causa di questa trasformazione repentina, però, sono cambiate anche le necessità di apprendimento che devono essere sempre più flessibili per adattarsi alle esigenze delle aziende. Secondo una ricerca di McKinsey, ci sono quattro aree in cui si concentrano le skill richieste nel post pandemia:

  • Capacità digitali: la pandemia ha dimostrato la capacità della tecnologia di poter permettere ai dipendenti di continuare a essere operativi anche da remoto. Per questo, i lavoratori devono possedere le competenze digitali basilari per poter affrontare le diverse sfide che la pandemia e il mondo del lavoro presentano o presenteranno in futuro.
  • Propensione all’innovazione: le nuove prove messe in campo dalla rivoluzione digitale e dalla pandemia hanno reso ancora più evidente la necessità che i dipendenti sviluppino competenze come il problem-solving e che siano in grado di affrontare le sfide con creatività e con una spiccata tendenza all’innovazione.
  • Intelligenza emotiva: il distanziamento sociale causato dal lockdown ha mostrato l’esigenza di dover mantenere i contatti e le relazioni anche a distanza. Per questo sono diventate ancora più necessarie caratteristiche come l’empatia, la comunicazione interpersonale e l’intelligenza emotiva.
  • Allenare la resilienza: dopo il “terremoto” causato dalla pandemia, è fondamentale che i lavoratori sviluppino le loro capacità di resilienza e di adattamento. Queste caratteristiche non servono solamente a livello professionale, per poter mantenere standard alti in periodi di grande cambiamento, ma anche per trovare un equilibrio a livello psicofisico.

Naturalmente, l’esigenza di acquisire queste nuove skill non interessa solamente chi già lavora in azienda. In molti hanno perso il lavoro a causa della pandemia. Per questo, l’interesse per reskilling e upskilling è cresciuto enormemente negli ultimi mesi. Si tratta di una situazione che potrebbe far aumentare in maniera esponenziale le opportunità per chi si occupa di eLearning, sempre che sia in grado di captare le necessità di aziende e lavoratori.


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