Transizione 4.0 e PNRR: la sfida delle competenze digitali

I dati emersi dall‘Indice di digitalizzazione dell’economia e della società italiana (DESI) spingono sulla necessità di agire per incrementare il livello delle competenze digitali.

Transizione 4.0 e PNRR: la sfida delle competenze digitali

I dati emersi dall‘Indice di digitalizzazione dell’economia e della società italiana (DESI) spingono sulla necessità di agire per incrementare il livello delle competenze digitali.

Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) vuole cogliere le molte opportunità legate alla rivoluzione digitale.

Infatti, tra le cause dell'andamento economico e della distanza dagli altri paesi europei viene individuato un ritardo digitale dovuto alla mancanza di infrastrutture adeguate, una scarsa familiarità con le tecnologie digitali, un basso livello di competenze digitali. Non siamo abbastanza digitali per dirci cittadini digitali a tutti gli effetti.

Lo sviluppo delle competenze digitali a tutti i livelli è una condizione indispensabile per garantire che tutti possano partecipare alla società e al mondo del lavoro e trarre beneficio dalla transizione digitale. Per evitare il divario digitale è necessario non solo sostenere la parità di accesso alle infrastrutture e alle apparecchiature, ma anche il possesso di competenze digitali.

La digitalizzazione nel PNRR è vista come una necessità trasversale che interessa i processi produttivi, le infrastrutture nel loro complesso, la scuola (programmi didattici, competenze di docenti e studenti, funzioni amministrative, qualità degli edifici) e la sanità (infrastrutture, dispositivi medici, competenze del personale). 

Per colmare questo gap ad ampio spettro sono stati stanziati complessivamente 235,6 miliardi (191,5 della Recovery and Resilience Facility - 31 dal Fondo complementare - 13,5 del programma React-Eu). 

L’obiettivo da perseguire (tramite un'agenda che scandisce il percorso delle attività programmate e l'attivazione di bandi) è colmare il gap di competenze digitali, raggiungendo almeno il 70% della popolazione digitalmente abile entro il 2026. 

agenda pnrr

Per la definizione di un modello operativo e sistemi di supporto il periodo di riferimento per l’attivazione del primo bando è il primo semestre del 2022.
Nel primo semestre 2023 si attende il secondo bando in materia di Servizio Civile Digitale (per cui è previsto il reclutamento di diverse migliaia di giovani con il compito di supportare gli utenti più a rischio digital divide ad acquisire competenze digitali di base) e convenzioni con le Regioni per i servizi di facilitazione digitale ("network territoriale di supporto digitale").
Il secondo semestre 2023 prevede, invece, i bandi regionali per i servizi di facilitazione attivi e per l’attivazione/potenziamento dei nodi di facilitazione digitale. 
Il primo semestre 2024 vedrà il terzo bando relativo alla finalizzazione dei bandi per il Servizio Civile Digitale, arrivando a tagliare il traguardo di 3 milioni di cittadini formati attraverso le varie iniziative messe in campo (nel primo semestre 2026).

La persona al centro del PNRR

La prima Missione punta ad una Pubblica Amministrazione (PA) moderna e alleata dei cittadini e del sistema produttivo, in cui la tecnologia è “al servizio delle persone”. Si vuole spingere alla migrazione al cloud delle amministrazioni e all'allargamento dell'offerta di servizi, mettendo in primo piano l'efficienza (per esempio, non richiedendo a cittadini e imprese di fornire più volte una stessa informazione da parte di diversi enti pubblici) e l'effettiva rispondenza ai bisogni dell’utenza (per esempio, offrendo supporto a cittadini e imprese in ambiente digitale), e riducendo i tempi della burocrazia. 

Il PNRR punta su piattaforme nazionali di servizio digitale (PagoPA, l’app IO), sono introdotti nuovi servizi (piattaforma unica di notifiche digitali, con valore legale) ed è rafforzato il sistema di identità digitale partendo da SPID e CIE. La customer experience è tenuta ben presente: ad esempio, si tende a standard comuni di qualità (funzionalità e navigabilità di siti web e app) e a garantire l’accessibilità a tutti i cittadini.

Ma la tecnologia è sempre figlia della testa delle persone, separarle non è possibile. Sotto questo punto di vista, è cruciale abituare i cittadini alla fruizione di questo nuovo modello di PA. Infatti, accanto alla trasformazione digitale di infrastrutture e servizi nel PNRR sono previsti interventi di supporto alle competenze dei cittadini, un percorso di alfabetizzazione digitale del Paese a più livelli.

La formazione al digitale

Nel PNRR sono previsti interventi specifici per le imprese, finalizzati a incentivare attività di formazione alla digitalizzazione e di sviluppo delle competenze: si va verso la sperimentazione di programmi di formazione  sull'upskilling digitale come strumento di formazione continua (Transizione 4.0).

La formazione alle competenze digitali è un tema caldo anche nel campo Istruzione e Ricerca. Nel RNRR viene promosso lo sviluppo delle competenze digitali del personale scolastico, dei docenti e degli studenti per “favorire un approccio accessibile, inclusivo e intelligente all’educazione digitale”. Chiaramente, è previsto, oltre alla formazione, una riqualificazione e un'innovazione degli ambienti di apprendimento, affinchè gli spazi scolastici diventino connected learning environment adattabili, flessibili e digitali.

Le competenze digitali sono anche viste come un elemento di inclusione: ai soggetti vulnerabili o con disabilità o saranno forniti dispositivi ICT e supporto per sviluppare competenze digitali, in modo da agevolare la loro indipendenza economica e ridurre le barriere di accesso al mercato del lavoro attraverso soluzioni di smart working.


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