Coronavirus: l'eLearning per non fermare la didattica

Il virus non ferma la cultura. Grazie alle attività in eLearning e videoconferenza nessuno perderà l'anno.

Coronavirus: l'eLearning per non fermare la didattica

Il virus non ferma la cultura. Grazie alle attività in eLearning e videoconferenza nessuno perderà l'anno.

In passato abbiamo già parlato di quanto può essere utile l'impiego della formazione a distanza nelle scuole.

In questo momento la chiusura delle scuole in Italia è osservata dalla scuola dell'infanzia all'università. Mai prima d'ora era avvenuta una cosa simile per un periodo di tempo così prolungato durante l'anno scolastico.

Ma l'attività scolastica si è davvero bloccata? Nonostante la sospensione delle attività, diverse scuole sono attive con videoconferenze e lezioni in modalità e-learning. Abbiamo visto come la tecnologia sta supportando le aziende nel fronteggiare l'emergenza coronavirus grazie allo smart working e alla formazione online. La stessa cosa vale per le scuole, dove l'organizzazione è lasciata alla singola autonomia degli istituti.

Le lezioni online saranno utili a portare avanti i programmi didattici per gli studenti di tutte le classi, ma soprattutto per quelli che alla fine dell'anno dovranno affrontare l'esame di maturità o di terza media.

L'uso dell'eLearnig si è esteso anche agli atenei e alle Istituzioni di formazione superiore (che non sono nuove alla formazione online): certo, una volta finita la sospensione dovranno recuperare le attività, le prove e le verifiche.

Si tratta di una situazione nuova e particolare per la scuola italiana e non sarà facile gestire la novità assoluta (la realtà delle lezioni da remoto è più diffusa in altre zone del mondo come USA, Emirati Arabi Uniti, Africa e paesi del Sud del mondo).
Molte realtà potranno approfittare della chiusura per sanificare gli ambienti in modo da essere pronti a riprendere le lezioni. Rimangono sospesi, invece, i "viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado".

Questo è un importante segnale di attenzione da parte di tutto il mondo dell'istruzione italiana per una decisione "grave", ma ritenuta indispensabile.


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