Come editare l’audio dei tuoi corsi eLearning

Una delle principali componenti da non sottovalutare quando lavoriamo a un nuovo corso di formazione in modalità eLearning è il flusso audio.

Come editare l’audio dei tuoi corsi eLearning

Una delle principali componenti da non sottovalutare quando lavoriamo a un nuovo corso di formazione in modalità eLearning è il flusso audio.

Abbiamo già parlato degli accorgimenti da utilizzare quando realizziamo la registrazione di un contenuto audio, in questo articolo ci focalizzeremo sulla possibilità di ottimizzare il flusso audio che abbiamo già sulla nostra timeline di sviluppo contenuti.

L’importanza di un buon audio

Gestire un buon flusso audio non è soltanto una delle principali competenze di un content creator ma è l’attività essenziale di un produttore di corsi in modalità eLearning.

Sempre più spesso, soprattutto in ambito di produzione corsi microlearning, si fa affidamento a contenuti audio e podcast per veicolare un messaggio, una buona pratica o, se vogliamo, un set completo di informazioni ad uso aziendale.

Strutturare un contenuto audio gradevole diventa, in tal senso, un’attività critica per ottenere ottimi risultati e, soprattutto, per scalare e industrializzare un processo che, sulle lunghe distanze, potrebbe causare problemi di gestione e, soprattutto, di qualità.

Come abbiamo già anticipato nel nostro precedente articolo dedicato all’audio, quando si parla di video o di corso multimediale troppo spesso si pensa alla componente visiva e alle immagini. Naturalmente, esse giocano un ruolo fondamentale per la buona riuscita di un prodotto eLearning ma, anche il parlato, la musica e gli effetti sonori sono particolarmente importanti.

Se stai muovendo i tuoi primi passi nel meraviglioso mondo della creazione di contenuti per prodotti eLearning dovrai sapere che esistono diversi tipi di audio che puoi implementare all’interno delle tue creazioni.

Audio registrato da una fotocamera o da un microfono

È il tipo di audio che dovrai elaborare con maggiore frequenza. Si tratta di un flusso audio registrato da uno strumento più o meno professionale (capiremo anche il perché) e che sarà fornito in diversi formati. I formati video più utilizzati in ambito eLearning sono .mov e .mp4 a un bitrate piuttosto basso (si va dai 0.4 mbps ai 5 mbps per non gravare sul peso dello scorm e sullo spazio di un LMS aziendale) e contengono un audio che può avere compressioni e formati diversi: i più utilizzati in ambito elearning sono il formato .mp3 ed .aac con una compressione tra i 92 e i 128 kbps.

Per semplificare il concetto: immagina la registrazione audio come un insieme di punti che, elaborati, permettono di riprodurre un determinato suono. Maggiore sarà la quantità di quei punti e migliore sarà la resa sonora.

Oltre al campionamento del flusso audio, ci sono in gioco ulteriori elementi come la tecnologia di registrazione e la presenza di eventuali rumori di fondo o disturbi di registrazione.

Sostanzialmente, per ottenere un buon suono dovrai lavorare ad una buona registrazione: se ciò non fosse possibile dovrai avere alcuni accorgimenti in fase di post produzione.

Musica

Pensa all’ultimo film che hai visto, sia esso di azione o ambientato in un regno magico, come sarebbe stato senza la colonna sonora? La musica è un elemento importantissimo per un buon mix audio di un corso in modalità eLearning ed è necessario sapere come sfruttarla.

Utilizza sempre musica esente da royalty, esistono molti siti che offrono piani ad abbonamento con librerie immense e consentono di risparmiare molto tempo nella ricerca ottenendo ottimi risultati sia in termini di qualità che di originalità.

Anche il silenzio assume un valore importante quando si tratta di creare un buon mix audio. Spesso abbiamo bisogno che la musica vivacizzi un pò il contenuto e lo renda maggiormente fruibile ma, in altri casi, sarà necessario abbassare il volume della musica o disattivarla per garantire l’attenzione su un particolare argomento.

Il suono del silenzio ti dice nulla?

Spesso i clienti chiedono di utilizzare lo stesso jingle (spesso in loop) in tutte le unità formative, essenzialmente per due motivi: rendere riconoscibile un corso e creare un imprinting nella mente del discente.

Personalmente, trovo questa scelta poco felice: l’esperienza utente migliora se siamo capaci di creare varietà pur mantenendo una coerenza nelle nostre scelte. Non sceglierei brani death metal e acid jazz nella stessa produzione ma, d’accordo con il team di produzione contenuti, sceglierei una serie di brani capaci di mantenere alta la concentrazione e osare di più nei momenti in cui non c’è registrazione vocale come, ad esempio, nell’intro o nella chiusura di una pillola formativa.

È quindi importante saper dosare il livello audio e, attraverso i software di montaggio o di authoring, gestire il volume della musica con sapienza: più alto in momenti non commentati da un voice over e, decisamente più basso, quando i discenti dovranno affrontare un argomento ad orecchie…aperte!

Effetti sonori

Gli effetti sonori sono una vera e propria ciliegina sulla torta. Puoi creare i tuoi effetti sonori o scaricarne centinaia, se non migliaia, utilizzando il servizio gratuito o a pagamento di alcuni siti che trovi online. Il mio consiglio è quello di acquistare un pacchetto di qualità che potrai poi utilizzare in tutte le tue produzioni creando una vera e propria cifra stilistica.

Grazie agli effetti sonori puoi migliorare le tue grafiche, inserire impatti, fruscii e qualsiasi cosa vorrai quando a video compariranno transizioni o elementi da cliccare o selezionare. Il tuo lavoro è, insomma, quello di movimentare il contenuto che, presentato così com’è, potrebbe essere un po’ noioso per il discente. Utilizzando effetti sonori da associare ad espedienti di montaggio o narrativi, sarai in grado di creare interessanti risultati.

Attenzione però, è davvero semplice esagerare e farsi prendere la mano: in questi casi è sempre meglio avere buon gusto e decidere quando smettere di inserire effetti sonori per evitare un effetto…boomerang!

Come impostare il mix audio?

Al fine di creare il giusto mix per i tuoi contenuti per eLearning dovrai, necessariamente, utilizzare un software di editing audio o video. Ogni software di editing multimediale contiene anche un sistema di missaggio audio che ti consente di modificare i suoni, regolare i volumi, applicare l’equalizzazione e impostare altri effetti oltre che tagliare le tracce audio a tuo piacimento.

Esistono numerosi prodotti software di editing professionale ma, in base alle tue esigenze, puoi scegliere di utilizzare un prodotto a licenza gratuita o investire per un prodotto con più ampio spettro di funzionalità.

Il primo tipo di editing che ti sarà richiesto è il taglio delle tracce audio, per questo motivo sarà necessario dividere su diverse tracce sulla tua timeline i diversi flussi audio. Ad ogni traccia assegnerai una tipologia di audio: in alto il voice over, subito dopo gli effetti sonori, infine la musica.

Puoi regolare il volume utilizzando lo strumento di modifica del flusso audio, sempre presente all’interno dei software di editing. Questo strumento ti consente di avere il controllo su ciascuna traccia, scegliendo dove vorrai intervenire e a quale elemento sonoro vorrai dare maggior risalto.

Il mio consiglio è quello di utilizzare sempre le cuffie quando ti occupi di questo aspetto: maggiore sarà l’isolamento da fattori ambientali esterni e migliore sarà la resa sonora finale.

Gli effetti di dissolvenza sono un ottimo escamotage narrativo per quanto riguarda il sonoro. Puoi mixare il tuo audio facendo entrare ed uscire le tracce audio con una certa morbidezza, questo accorgimento è davvero utile per migliorare lo stile della tua produzione-.

La fase di Equalizzazione ti consente di creare un ottimo bilanciamento del suono andando a correggere il timbro, ad eliminare fruscii e rumori ricorrenti e creando i presupposti per il corretto ascolto con le operazioni di mastering.

Gli equalizzatori si dividono in equalizzatori grafici ed equalizzatori parametrici: gli equalizzatori grafici dividono l'intero spettro musicale in più porzioni regolabili con un cursore; gli equalizzatori parametrici sono più complessi ma permettono di regolare maggiori impostazioni.

Non basterebbe un libro a descrivere le possibili operazioni di equalizzazione ed editing audio ma, in generale, sono disponibili sul mercato e nei principali software numerosi plug-in di editing audio che fanno uso di algoritmi di intelligenza artificiale e del machine learning per ottimizzare l’audio dei tuo contenuti.

Se il tuo suono non è utilizzabile puoi provare ad utilizzare filtri anti-pop per rimuovere fastidiosi “pop” nel suono, potresti aver bisogno di un filtro per la riduzione del rumore di fondo o, cosa che accade spesso, potresti dover inserire un filtro che migliora in modo semi-automatico la voce che hai utilizzato per il tuo corso.

Utilizzare i filtri per il miglioramento della voce e della musica ti consentirà di ottenere una maggiore presenza sonora, migliorando nettamente le tue produzioni.

Mi raccomando, particolare attenzione viene richiesta anche in fase di export: quando hai finito di creare il tuo corso, cerca di non accontentarti delle impostazioni di default del software di authoring. Piuttosto, aumenta la qualità di compressione del suono per ottenere un migliore risultato in termini di resa, anche con cuffie e auricolari di ultima generazione.


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