Competenze digitali: lo skill mismatch è diventato digital

Una vera e propria allerta sul fronte digital gap che può frenare la ripartenza delle imprese nel periodo post-covid

Competenze digitali: lo skill mismatch è diventato digital

Una vera e propria allerta sul fronte digital gap che può frenare la ripartenza delle imprese nel periodo post-covid

Abbiamo già parlato di upskilling e reskilling in tempo di pandemia, della importanza crescente delle skill digitali e dell'estremo peso del lifelong learning

Oggi più che mai sembrano venire al pettine molti nodi dovuti principalmente all'accelerazione della trasformazione digitale delle imprese e la carenza di figure digitali sul mercato del lavoro. Oltre al trend digitale,  già presente prima della pandemia, la necessità di accelerazione tecnologica è stata portata all'estremo proprio dalla pandemia e dalle conseguenti domande di skill digitali e ICT delle aziende al personale. 

Senza contare la domanda di soft skills, sempre più pervasive in tutte le professioni ICT.

Principali soft skills

Rispetto a un anno fa, i profili richiesti sono mutati. Secondo l'ultimo Osservatorio delle competenze digitali le professioni più richieste dal mercato sono: 

  • big data specialist, 
  • process automation specialist, 
  • digital transformation specialist, 
  • information security analyst, 
  • software e application developer. 

Insomma, tutte professioni particolarmente interessate dagli "stravolgimenti" portati dallo sviluppo dell'AI e del machine learning e per cui è necessario un aggiornamento continuo, ma lo sarà ancora di più nel prossimo decennio. 

Per dirla con le parole di Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano "Molte mansioni tradizionali si stanno trasformando in nuove professioni digitali, e nel breve termine sono prevedibili saldi occupazionali negativi, considerando anche l’estrema rapidità della rivoluzione digitale e la complessità di molte tecnologie». 

Oggi, è proprio il digitale a ridisegnare l'organizzazione, il lavoro, la forza lavoro e il luogo di lavoro di sette aziende su dieci. E in questo processo sono quindi coinvolte tutte le le funzioni e le aree di business aziendali.

Dall'altro lato, cresce la carenza di laureati ICT. Secondo i dati dell’ Osservatorio Assintec-Assinform, il fabbisogno accumulato di tali figure professionali a fine 2021 arriverà a 671mila (nella migliore delle ipotesi) o, addirittura, a 945mila (nell'ipotesi più realistica). 

Inoltre, l’ultima inchiesta Gartner rivela che ogni anno, una competenza digitale su tre diventerà obsoleta per posizioni nel settore IT, manifatturiero, finanza o vendite.

La richiesta di figure digitali è destinata a crescere e, in questo senso, una criticità per definire la reale portata del fenomeno, sta anche nella consapevolezza attuale delle aziende. Secondo i dati del Politecnico di Milano, la metà delle aziende (42%) non ha ancora avviato una valutazione dei propri fabbisogni di competenze interne in chiave trasformazione digitale, il 26% intende avviarla, mentre solo il 6% lo ha concluso.


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