La formazione va a teatro con Mega Italia Media
Chi non si (in)forma è perduto: una serata all'insegna della sicurezza, filtrata attraverso gli occhi dell'informazione e della formazione
La formazione va a teatro con Mega Italia Media
Chi non si (in)forma è perduto: una serata all'insegna della sicurezza, filtrata attraverso gli occhi dell'informazione e della formazione
Il 20 ottobre 2023, Mega Italia Media ha portato in scena al Teatro Der Mast di Brescia “Chi si (in)forma è perduto: investire per un futuro sicuro". Patrocinato da AiFOS e inserito nel palinsesto di eventi Siamo Capitale italiana della Cultura Bergamo Brescia 2023, questo innovaivo evento teatrale ha rappresentato un momento di divertimento intelligente e di riflessione in cui abbiamo avuto il piacere di ascoltare le narrazioni di tre personaggi che di informazione e di formazione si occupano, con accezioni diverse ma complementari.
"I veri saggi sono gli eterni studenti"
La serata si è aperta con il contributo di Enrico Galiano. "I veri saggi sono gli eterni studenti".
Cosa significa essere eterni studenti? Significa affrontare ogni giorno con la mente aperta, come un bambino di fronte al nuovo. Ogni giorno offre innumerevoli opportunità di crescita e di evoluzione, l’importante è accorgersene e coglierle al volo.
Significa avere entusiasmo nell'accettare la propria non-conoscenza per trasformarla, passo dopo passo, in reale conoscenza.
Significa capire che divertirsi nel proprio lavoro può essere la decisione più seria che si possa prendere.
Con il suo inconfondibile stile ricco di citazioni, riferimenti sia colti che “pop”, Enrico Galiano ci ha riportati alla scuola, dove imparare era un viaggio quotidiano, e dove la fame di conoscenza era insaziabile.
La narrazione arguta, a tratti emozionante, sempre calata nella realtà di Enrico Galiano ha fatto riflettere gli spettatori sul fatto che ogni istruzione, ogni educazione, è l’atto di svelare qualcosa che esiste, nascosto, dentro di noi. E i veri saggi sono gli eterni studenti perché sanno svelare qualcosa di nuovo ogni giorno.
Sul volto dei convenuti, all’inizio dell’intervento del nostro professore, si è dipinto un punto di domanda: ma cosa c'entra tutto questo con la sicurezza sul posto di lavoro?
C’entra molto. Anzi, tutto.
Alla fine dell’intervento di Galiano abbiamo capito dove voleva portarci: a comprendere come la vita stessa sia un'opportunità di apprendimento. Come non possiamo permetterci di sederci e dimenticare di imparare.
Soprattutto, come la formazione sulla sicurezza sul lavoro sia uno dei banchi di scuola più importanti, perché può letteralmente salvarti la vita.
"Il colore della formazione”
La serata è continuata con lo psicologo e formatore Andrea Cirincione che ha esplorato il tema della sicurezza da un’angolatura singolare, ovvero analizzando due capolavori rinascimentali: il Parnaso di Andrea Mantegna e La Scuola di Atene di Raffaello.
Il suo intervento, "Il colore della formazione”, racconta come nella sicurezza sul lavoro, la creatività sia essenziale per sviluppare soluzioni innovative, stimolare il pensiero critico al fine di prevenire incidenti e migliorare le condizioni di lavoro. Le arti sintetizzano forme di tecnica e conoscenza, e nella sicurezza, diverse competenze e prospettive sono necessarie per affrontare le sfide complesse.
Il binomio conoscenza e formazione è l’ennesima riprova dell'importanza di continuare ad apprendere. Nella sicurezza sul lavoro, una formazione accurata ed efficace è fondamentale per garantire che i lavoratori comprendano i rischi e le procedure di sicurezza per prevenirli. La responsabilità apicale, come quella di Apollo, dio delle arti, suggerisce l'importanza di avere responsabili della sicurezza sul lavoro che vigilino sulla protezione dei lavoratori. La connessione tra arte e sicurezza è racchiusa nell'idea che la sicurezza sul lavoro, con lo sviluppo e l'implementazione di protocolli di sicurezza, possa essere vista come un dovere e anche come un elemento che favorisce la vitalità aziendale e la produttività.
La formazione è dialogo intellettuale: una comunicazione efficace nell'insegnamento della sicurezza consente di condividere conoscenze e esperienze, fondamentali per creare una cultura di sicurezza. Come la filosofia promuove la ricerca della conoscenza e la riflessione critica, anche nella sicurezza sul lavoro è importante incoraggiare la comprensione profonda delle leggi, dei protocolli, delle best practice e dei rischi.
La serata è stata arricchita da innovative performance di danza contemporanea a cura di Escape Dance Project, un collettivo di danza moderna guidato da Giacomo Turati.
"La non sicurezza costa più della sicurezza"
Luigi Matteo Meroni, CEO di Mega Italia Media ha concluso la serata ribadendo l'importanza della formazione sulla sicurezza con il keynote speech “La non sicurezza costa più della sicurezza: investire nella formazione per il successo e il benessere aziendale".
Ha ricordato come, poche settimane fa, in diverse città italiane, storie tragiche si intrecciassero, tutte accomunate dall'orrore di lavoratori che perdevano la vita sul posto di lavoro. È urgente affrontare la sicurezza sul lavoro con serietà e determinazione, poiché, come ha dichiarato il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella alla ministra del Lavoro Elvira Calderone, "lavorare non è morire."
Investire nella sicurezza sul lavoro non è solo un imperativo etico, ma un investimento pragmatico nel successo a lungo termine delle aziende. La sicurezza non dovrebbe essere vista come un costo, ma come un investimento che protegge i lavoratori e migliora la salute economica delle imprese.
Troppo spesso si sottovalutano i costi associati alla mancanza di sicurezza sul lavoro. Ci si concentra sui "costi della sicurezza" anziché sui costi della "non sicurezza".
Ma quali sono i veri costi della non sicurezza?
Studi condotti da autori specializzati, ricercatori, associazioni di categoria dei datori di lavoro e dall'INAIL, con il Progetto CO&SI (Costi e Sicurezza), dimostrano che i costi globali della non sicurezza ammontano al 3,5% del PIL, pari a ben 45 miliardi di euro.
Se dividiamo 45 miliardi di euro per il numero degli infortuni sul lavoro otteniamo un costo globale per infortunio pari a circa 64.000 euro. Costo che tra l’altro non considera tutta una serie di fattori intangibili. Tuttavia, ciò che sorprende ancora di più, è come questi costi vengano spesso sottovalutati invece di essere considerati una priorità.
Per affrontare i costi della non sicurezza, è necessario valutare accuratamente i costi diretti e indiretti, nonché i costi assicurativi legati alla gestione degli infortuni sul lavoro.
Inoltre, bisogna considerare i costi reputazionali, come l'impatto negativo sull'immagine dell'azienda in seguito a incidenti o violazioni della sicurezza.
Una volta identificati questi costi e valutato il rapporto costi/benefici, è possibile sviluppare una strategia di investimento sulla sicurezza sul lavoro.
Cosa significa investire nella sicurezza?
Corsi di formazione specifici per i dipendenti, l'acquisto di attrezzature e dispositivi di sicurezza adeguati, nonché l'implementazione di procedure e politiche aziendali per promuovere una efficace cultura della sicurezza nel proprio ambiente di lavoro e mantenerla costantemente aggiornata.
Importante, nel discorso di Meroni, il parallelismo tra la sicurezza sul lavoro e la filosofia della " Qualità Totale".
Come nella Qualità Totale, in cui si mira a ridurre gli sprechi e gli errori, investire nella sicurezza sul lavoro significa attuare una lotta senza quartiere agli incidenti e alle malattie professionali, migliorando l'efficienza e riducendo i costi aziendali. Significa anche porre una elevatissima attenzione a quelli che sono definiti QUASI INCIDENTI (near miss), importanti campanelli di allarme che possono portare a importanti miglioramenti nei propri processi e sistemi di gestione della sicurezza.
La formazione sulla sicurezza sul lavoro deve coinvolgere tutti i livelli dell'organizzazione, dai dirigenti ai dipendenti
In sintesi, “Chi non si (in)forma è perduto” ci ricorda come sia fondamentale sensibilizzare le persone sui rischi e fornire loro le competenze necessarie per prevenirli e gestirli in modo adeguato.
Questa formazione deve includere conoscenze sulle normative di sicurezza, sull'uso corretto degli strumenti e delle attrezzature, le procedure di emergenza e il coinvolgimento attivo dei dipendenti nella segnalazione di potenziali pericoli.
Il vero traguardo da raggiungere è riuscire a adottare dei sistemi che abbiano l’ambizione di insegnare a pensare sicuro. Prima di fare una azione che comporta dei rischi il lavoratore dovrebbe imparare a chiedersi sempre: questa cosa potrebbe comportare dei rischi? Se sì, come possono essere azzerati?
Riflessione che ci riporta, come il mitico Uroboro, il serpente che si morde la coda simbolo di saggezza e di eterno movimento, al punto da dove siamo partiti: sicurezza significa continuare ad apprendere, specialmente quando si tratta della sicurezza sul posto di lavoro.
Quindi, essere eterni studenti è l’unica via che ci conduce verso un futuro più sicuro, prospero ed efficiente.